Zimbabwe
Panoramica
Lo Zimbabwe è un paese situato nell’Africa meridionale, confinante con il Sud Africa a Sud, il Botswana a Ovest e Sud-ovest, lo Zambia a Nord-ovest e il Mozambico a Est e Nord-est. La capitale del paese è Harare.
La maggior parte del paese è elevata, la zona dell’Est è conosciuta come il Mosaico montano di foreste-praterie dello Zimbabwe orientale, conosciuti per il loro ambiente naturale e come destinazioni turistiche.
Con una discreta disponibilità di acqua e un clima favorevole all’insediamento, si può dire che il paese presenti caratteristiche geografiche più ospitali di quelle di tanti altri territori africani.
Grazie alla speciale protezione riservata al prezioso e vario ambiente naturale e animale, lo Zimbabwe è sempre stato uno dei paesi più visitati dell’Africa.
Geografia
Il territorio è piuttosto uniforme e consta in una parte dell’altopiano compreso tra il fiume Limpopo (sud) e lo Zambesi (nord). Le vette più alte, che si trovano a Nord e Nord-Est sulle dorsali Mavuradona e Inyangani, digradano in direzione del Mozambico senza mai superare i 2 500-2 600 metri di altitudine. Il territorio è diviso in tre fasce in base all’altitudine: basso Veld (0-700 metri), medio Veld (700-1 200 metri), alto Veld (altitudini superiori). Il territorio dello Zimbabwe fa parte della zolla continentale dell’Africa meridionale e presenta masse cristalline archeozoiche ricoperte in seguito da sedimenti; a causa delle vicende tettoniche che interessano la porzione di zolla corrispondente al territorio dello Zimbabwe, si è sviluppata un’attività vulcanica la quale ha a sua volta provocato la formazione di giacimenti diamantiferi, numerosissimi in tutto il paese.
Idrografia
Il fiume principale del paese è lo Zambesi, il quale funge da confine con il limitrofo Stato dello Zambia; esso alimenta il bacino idroelettrico di Kariba e dà vita alle cascate Vittoria. I suoi affluenti principali sono il Gwayi e il Sanyati. A sud il Limpopo, che nasce nell’Alto Veld, delimita il confine con la regione sudafricana del Transvaal.
Trasporti
Il governo dello Zimbabwe è il principale fornitore di servizi aerei, ferroviari e stradali. Ci sono 88.100 km di strade nel Paese, e, due tipi principali di autobus, espresso e locale.
Investire in Zimbabwe
Opportunità commerciali per le imprese italiane
Data l’attuale situazione politica ed economica, l’ambiente operativo in cui si trovano ad agire le imprese in Zimbabwe risulta ancora incerto e rischioso.
A causa delle distorsioni esistenti nell’economia ed in particolare dei controlli amministrativi, la domanda di importazioni è necessariamente sottoposta a notevoli vincoli. Gli elevati deficit nel bilancio pubblico, hanno reso difficoltoso l’ottenimento di capitali per nuovi investimenti.
Tale situazione rende difficoltosa la penetrazione commerciale delle imprese del nostro paese sul mercato. In tali contesti di forte volatilità politica ed istituzionale, esistono di norma spazi solo per iniziative di tipo opportunistico e non per effettive strategie di radicamento sul mercato. Tuttavia, qualora dovesse effettivamente confermarsi un miglioramento dell’ambiente macroeconomico, potrebbero emergere numerose opportunità di collaborazioni economiche bilaterali.
Anche sotto questo profilo quindi sarà la capacità del paese di dotarsi di un governo stabile e lungimirante a determinare il rilancio dello Zimbabwe come meta di investimenti esteri.
In linea con questo scenario, le esportazioni delle imprese italiane vengono sistematicamente scoraggiate dalla scarsità di valuta straniera per effettuare i pagamenti esteri e dall’elevata imposizione doganale.
Qualora il clima economico del paese dovesse migliorare, potrebbero presentarsi opportunità commerciali nei seguenti settori: forniture al settore minerario, macchinari agricoli, impianti di irrigazione e fertilizzanti, mezzi di trasporto, attrezzature per la generazione e la trasmissione di energia, attrezzature per telecomunicazioni, macchinari tessili, prodotti chimico-farmaceutici ed attrezzature elettro-medicali.Anche le infrastrutture turistiche potrebbero offrire interessanti potenzialità di sviluppo.
Il volume degli investimenti diretti italiani nello Zimbabwe risulta modesto, anche se esiste una presenza consolidata di alcune imprese in alcuni settori importanti nell’economia del paese, come quello minerario e dell’estrazione del granito, la famosa norite nota commercialmente come “nero Zimbabwe”.
Attualmente vi è un atteggiamento di cautela da parte degli investitori esteri che non verrà meno fino a quando le condizioni politiche ed economiche del paese mostrino segnali di sensibile miglioramento e fino a quando non risulterà chiaro l’orientamento del GNU sulle pratiche di “indigenizzazione”, introdotte dalla Land Reform Act e poi estese a tutte le attività imprenditoriali dall’”Indigenization and Empowerment Act”.
Opportunità di investimento esistono nel settore minerario (platino, oro, cromo, nickel, carbone ed asbesto), dell’agricoltura (cotone) e della trasformazione agro-industriale, del manifatturiero (tessile – abbigliamento, lavorazione del legno), del turismo e delle telecomunicazioni.
Industria e risorse estrattive
L’industria di trasformazione opera nei settori siderurgico, metallico, meccanico, alimentare, tessile, del tabacco, chimico. Metà delle industrie si occupano della trasformazione dei prodotti agricoli.
Le principali città industriali sono la capitale Harare, nella quale vi è un cementificio, Bulawayo e Mutare. Bulawayo è il più grande centro economico del paese e presso Mutare nella località di Faruke, è presente una raffineria di petrolio.
Il settore minerario rimane molto redditizio, con alcune delle riserve di platino più grandi del mondo.
Il sottosuolo è ricco di oro, nichel, argento, antimonio, platino, cobalto, tungsteno, amianto e cromo, ma petrolio e gas naturale mancano. I giacimenti minerari sono diffusissimi in tutto il paese e fin dall'inizio dell'epoca coloniale costituiscono la base dello sviluppo.
Lo Zimbabwe ad oggi può puntare sulle risorse minerarie, poiché è il quinto produttore mondiale di diamanti dopo la Russia, il Botswana, la Repubblica Democratica del Congo e il Canada. E' il secondo produttore mondiale di platino e cromo. Vi sono importanti riserve di oro, litio, tantalite, granito nero (c.d. "zimbabwe black", la cui produzione locale e' esportata quasi interamente verso l'Italia).
Agricoltura
Il tabacco è il prodotto più raccolto ed esportato. L'orticoltura sta crescendo rapidamente e lo Zimbabwe è adesso il terzo esportatore di rose al mondo. Le principali specie allevate sono pecore, capre e maiali.
Turismo
Il Victoria Falls National Park è uno degli otto principali parchi nazionali nello Zimbabwe.
Lo Zimbabwe è distintivo per il gran numero di rovine di città di epoca medievale costruite in un unico stile in pietra.
Settori in espansione
Rilevanti sono anche le colture del cotone, delle arachidi, della canna da zucchero e in misura minore, del tè e del caffè.
Lo sviluppo industriale del paese è in continua espansione: ormai affermati sono i settori siderurgico, metallurgico, meccanico; in sviluppo sono i cementifici, stabilimenti chimici, cartiere, una raffineria di petrolio presso Mutare, nonché varie attività legate alla trasformazione dei prodotti agricoli (zuccherifici, birrifici, oleifici, conservifici di carne, aziende lattiero-casearie, manifatture di tabacchi ecc.).
Lo Zimbabwe è uno degli stati dell'Africa nera dove Internet gode di maggiori possibilità d'espansione. Negli ultimi due anni, la divisione cinese di Alcatel, Alcatel Shanghai Bell, ha investito consistenti somme di denaro per ampliare le infrastrutture comunicative nei maggiori centri urbani del paese.
Il paese
Il territorio è abitato sin da tempi remoti. Già intorno al IV secolo iniziò l’insediamento di popolazioni bantu, in particolare del gruppo karanga, da cui discendono gli shona odierni, etnia maggioritaria del paese. Le rovine di Grande Zimbabwe (scoperte nel 1871) testimoniano la presenza nella zona, fin dal XII secolo, di una civiltà dall’elevato sviluppo, di cui però si sa pochissimo. Nel XV secolo si affermò nella regione il grande Impero di Monomotapa (fondato nel 1440), ed ebbero inizio notevoli relazioni commerciali ed economiche sia con le genti arabe (con cui Monomotapa commerciava certamente in schiavi) sia con gli europei, soprattutto portoghesi.
Lo Zimbabwe prende il nome da un importante sito archeologico del paese, Grande Zimbabwe, il cui nome è a sua volta derivato dall’espressione in lingua shona zimba remabwe (“grande casa di pietra”). Il precedente nome “Rhodesia” era invece in onore di Cecil Rhodes, che diede origine alla colonia dalla cui indipendenza è nato il moderno Zimbabwe.
Nome ufficiale: (EN) Republic of Zimbabwe, (SN) Nyika yeZimbabwe, (ND) Ilizwe leZimbabwe
Lingue ufficiali: Inglese, shona, ndebele del nord ed altre 13 lingue locali
Capitale: Harare
Superficie totale: 390 757 km² (71º)
% delle acque: 1%
Popolazione totale: 12 571 454 ab. (2012)
Densità: 32 ab./km²
Tasso di crescita: 4,357% (2012)
Nome degli abitanti: Zimbabwesi
Valuta: Dollaro RTGS
Codici ISO 3166: ZW, ZWE, 716
Prefisso tel.: +263
Sigla autom.: ZW
Inno nazionale: Kalibusiswe Ilizwe leZimbabwe
Festa nazionale: 18 aprile
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Informazioni importanti
Non esiste in Zimbabwe una vera è propria legge sugli investimenti ma e’presente un’adeguata regolamentazione degli stessi.
I settori finora considerati prioritari per gli investimenti stranieri sono quello manifatturiero, minerario e delle infrastrutture turistiche nei quali gli investitori stranieri possono acquisire il 100% della proprietà.
Il governo ha riservato in via esclusiva una serie di settori agli investitori locali pertanto gli investitori stranieri possono partecipare soltanto in joint venture con gli imprenditori del posto, per una quota massima del 35% del capitale.
I settori riservati agli investitori locali sono quelli agricoli e agro-industriali (tra cui molitura e raffinazione dello zucchero), dei trasporti, della distribuzione commerciale, le agenzie immobiliari, le forniture idriche e i servizi ferroviari.
Ogni investitore straniero deve registrarsi ed ottenere l’approvazione del proprio progetto dalla Zimbabwe Investment Authority che emette i Certificati di Investimento.
L’investimento straniero in imprese esistenti necessita dell’approvazione della banca centrale. Tutte le imprese private devono iscriversi presso il Registro delle Imprese (Registrar of Companies).
Gli investitori stranieri detentori di validi certificati di investimento possono acquisire proprietà fondiarie.
La scarsità di valuta e le normative valutarie impediscono di fatto il rimpatrio dei profitti, anche se non viene formalmente vietato.Il governo ha approvato una legislazione di indigenizzazione forzata che impone l’obbligo di cessione del 51% delle attività economiche di imprese straniere a cittadini dello Zimbabwe.
Dal 1° gennaio 2007, è stata creata una nuova agenzia di promozione degli investimenti esteri nel paese, la Zimbabwe Investment Authority (ZIA), nata dalla fusione dello Zimbabwe Investment Centre (ZIC) e della Zimbabwe Export Processing Zone.
Il mercato dello Zimbabwe risulta ancora caratterizzato da un elevato livello di protezione tariffaria e non tariffaria rispetto agli standard regionali. Sui beni importati gravano tre tipi di tariffe: il dazio doganale, la tassa sulle importazioni e una sovrattassa, oltre all’IVA (15%).
Sono presenti sul territorio alcune “Export Processing Zones”, regolate da una legge del 1996, finalizzata ad attrarre e facilitare gli investimenti orientati alle esportazioni, i cui benefici vengono assegnati a singole imprese e quindi non risultano, come nella generalità dei casi a livello internazionale, circoscritte territorialmente.
Lo Zimbabwe presenta tariffe doganali preferenziali con i paesi del SADC e del COMESA con i quali ha stipulato accordi bilaterali.
Inoltre, ha stipulato accordi commerciali con la Cina ed altri paesi asiatici quale reazione all’isolamento economico del paese decretato dai paesi occidentali, prima del 2000 suoi principali partner commerciali.
Il presidente in carica è EMMERSON MNANGAGWA
MINISTRI:
1 ° Vicepresidente: Constantino Chiwenga
2 ° Vicepresidente: Kembo Mohadi
Ministro delle finanze e dello sviluppo economico: Mthuli Ncube
Ministra della difesa e veterani di guerra: Oppah Zvipange Muchinguri-Kashiri
Ministro del governo locale, dei lavori pubblici e dell’edilizia abitativa: July G. Moyo
Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale: Frederick Musiiwa Mamakamure Shava
Ministro del servizio pubblico, del lavoro e della protezione sociale: Paul Mavima
Ministra dell’Industria e del Commercio: Sekesai Nzenza
Ministro dell’Interno e della Cultura: Kazembe Kazembe
Ministro dell’istruzione superiore, della scienza e della tecnologia: Amon Murwira
Ministro dell’istruzione primaria e secondaria: Cain Mathema
Ministro del territorio, dell’agricoltura, dell’acqua, del clima e del reinsediamento rurale: Anxious Jongwe Masuka
Ministro delle miniere e dello sviluppo minerario: Winston Chitando
Ministro dell’Energia e dello Sviluppo Energetico: Fortune Chasi
Ministro dei trasporti e dello sviluppo delle infrastrutture: Felix Tapiwa Mhona
Ministra dell’informazione, della pubblicità e dei servizi audiovisivi: Monica Mutsvangwa
Ministro delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dei servizi postali: Jeanfan Muswere
Ministro dell’Ambiente, dei Cambiamenti Climatici e del Turismo: Mangaliso Ndlovu
Ministra della gioventù, dello sport, delle arti e delle attività ricreative: Kirsty Coventry
Ministro della salute e della protezione dell’infanzia: Obadiah Moyo
Ministro della giustizia, affari legali e parlamentari: Ziyambi Ziyambi
Ministra delle donne, delle comunità e dello sviluppo delle piccole e medie imprese: Sithembiso Gg Nyoni
Ministro dell’edilizia abitativa e delle strutture sociali nazionali: Daniel Garwe
Ministra di Stato per gli affari provinciali di Manicaland: Nokhuthula Matsikenyere
Tra Italia e Zimbabwe non esiste un accordo per evitare la doppia imposizione fiscale. Esiste un trattato di promozione e protezione degli investimenti firmato nel 1999, ma non ancora entrato in vigore per la mancata ratifica da parte del Parlamento dello Zimbabwe.
Lo Zimbabwe, nella sua qualità di paese membro della Comunità dei Paesi dell’Africa Australe (S.A.D.C.) (South African Development Community), ha ratificato il protocollo sui trasporti, la comunicazione e la meteorologia che raccomandano a tutti gli Stati membri l’adozione di un formato unico di patente riconosciuta nei rispettivi territori. Inoltre è membro della COMESA (mercato comune per l’Africa orientale e meridionale).
L’invasione delle proprietà agricole e l’espulsione dei proprietari bianchi peraltro a fronte di una sistematica assenza di adeguati indennizzi pur garantiti in teoria dall’ordinamento del paese, sono fenomeni che evidenziano lo scarso rispetto dei diritti di proprietà nel paese.
Commercialmente solo nei settori finora considerati prioritari per gli investimenti stranieri quali quello manifatturiero, minerario e delle infrastrutture turistiche gli investitori stranieri possono acquisire il 100% della proprietà.
L’economia dello Zimbabwe ha subito gravi sfide negli ultimi dieci anni, la sua economia dipende fortemente dai settori minerari e agricolo. Successivamente l’economia ha registrato una crescita reale
di oltre 10% all’anno. L’esportazione nel 2016 è stata di $3.366 miliardi in crescita a $3.763 milioni nel 2017, mentre l’importazione nel 2017 era pari a $5.605 miliardi.
Anno | Prodotto Interno Lordo (PIL) (miliardi di dollari) |
2010 | 12.04 |
2011 | 14.01 |
2012 | 17.11 |
2013 | 19.09 |
2014 | 19.5 |
2015 | 19.96 |
2016 | 20.05 |
2017 | 21.89 |
2018 | 21.09 |
2019 | 19.27 |
2020 | 21.04 |
2021 | 26.09 |