Namibia

Panoramica

Con una popolazione totale di 2milioni 530mila abitanti ed una estensione complessiva di 825.418 km², la Namibia si colloca al secondo posto (dopo la Mongolia) fra le nazioni sovrane al mondo con la minore densità di popolazione (2,5 abitanti/km²).

Gran parte del territorio del paese è costituito dalle distese aride del deserto del Namib e del Kalahari.

È una delle nazioni più giovani del mondo avendo ottenuto l’indipendenza dal Sudafrica nel 1990.

Italafrica centrale - Namibia

Geografia

La geografia della Namibia è caratterizzata da una serie di altopiani, il punto più alto dei quali è il Brandberg (2.606 metri). L’altopiano centrale attraversa il paese lungo l’asse nord-sud, ed è circondato a ovest dal Deserto del Namib e dalle pianure che giungono fino alla costa, a sud dal fiume Orange, a sud e a est dal Deserto del Kalahari. I confini del paese a nord-est delimitano una stretta fascia di terra, nota come dito di Caprivi, che fu ottenuta dai tedeschi come sbocco verso il fiume Zambesi.

Idrografia
L’aridità del territorio fa sì che buona parte dei fiumi siano a carattere torrentizio. I fiumi di maggiore entità si trovano solo lungo i confini: da nord a sud, i principali sono il Kunene, l’Okavango, lo Zambesi e l’Orange.

Investire in Namibia

Opportunità commerciali per le imprese italiane

Nonostante il mercato sia dimensionalmente limitato, esistono opportunità di espansione in quei prodotti e servizi non disponibili all’interno del paese dei quali le imprese italiane posseggono vantaggi comparati.
In particolare, esistono possibilità di assorbimento da parte del mercato di prodotti agricoli e agroalimentari, data la forte dipendenza del paese dalle importazioni, di macchinari per l’agricoltura, parallelamente allo sviluppo dei processi di riforma agraria, di macchinari ed attrezzature per l’industria mineraria e per il settore delle costruzioni, di prodotti chimici e farmaceutici, di attrezzature medicali, di attrezzature per telecomunicazioni, di macchine tessili e per l’industria conciaria.

Al fine di promuovere l’espansione e la diversificazione del settore industriale, il governo namibiano ha introdotto una serie di incentivi con l’obiettivo di attrarre insediamenti produttivi per il mercato interno da cui potrebbe derivare un incremento della domanda di meccanica utensile specializzata.
Un settore che, nei prossimi anni, potrebbe vedere schiudersi un ampio spettro di opportunità di affari è quello della produzione energetica attraverso fonti rinnovabili, ipotesi che assume importanza sempre maggiore nell’ambito dei programmi di sviluppo della Namibia, allo scopo di ridurre l’attuale forte dipendenza energetica del paese, soprattutto dal vicino Sud Africa.

La segnalata intenzione delle autorità energetiche della Namibia di esplorare ipotesi di costituzione di impianti di sfruttamento di risorse energetiche alternative e rinnovabili, in particolare quelle eoliche, rappresenta un campo di potenziale collaborazione commerciale e industriale tra il nostro paese e la Namibia. Con la sua posizione geografica strategica, rappresenta  la porta di ingresso per il mercato sudafricano.

Introiti dall'esportazione mineraria sul PIL
50%
Importazione fabbisogno nazionale alimentare
50%
Popolazione impegnata nel settore minerario
3%

Industria e risorse estrattive

Sono presenti: industria mineraria (diamanti, zinco, stagno, argento, tungsteno, uranio, rame, piombo), industria alimentare (carne, pesce, latticini), lana karakul, bestiame (bovini, caprini, pecore karakul), pesce, miglio, sorgo, arachidi; l’industria manifatturiera che consiste principalmente nella lavorazione di prodotti alimentari e bevande, soprattutto birra, industrie per la lavorazione del pesce e della carne.
La Namibia è il quinto produttore mondiale di uranio e possiede risorse diamantifere di ottima qualità, collocandosi al sesto posto tra i produttori mondiali (dopo Botswana, Russia, Canada, Sud Africa e Angola). Ulteriori risorse minerarie comprendono zinco, piombo, rame, argento e oro.

Agricoltura e allevamento

La metà dei namibiani si dedicano all’agricoltura e all'allevamento di sussistenza; si coltivano principalmente mais e miglio e si allevano soprattutto capre e pecore. La produzione agricola comunque non copre il fabbisogno nazionale, che dipende al 50% dalle importazioni.
L’attività manifatturiera, che consiste principalmente nella lavorazione di prodotti alimentari e bevande, soprattutto birra, è organizzata su piccola scala. I sub settori più importanti sono quelli della lavorazione del pesce e della carne. Altri, prodotti fatta eccezione per gli articoli in cuoio, sono destinati principalmente al mercato interno.

Turismo

Chi, da imprenditore italiano, vuole avviare un’attività indipendente può aprire un albergo oppure acquistare una tenuta privata, magari dotata anche di aree in cui vivono animali selvatici: i profitti non si faranno attendere.
Altro business che funziona è la ristorazione “Italian style”, grazie alla domanda generata dai viaggiatori stranieri. Due le professioni più richieste sul posto: innanzitutto la guida turistica, che non fatica a trovare impiego presso le filiali dei tour operator in loco.

Settori in espansione

Settori in espansione risultano essere: il settore pubblico in seguito alla crescita dei servizi, il settore elettrico che ha un enorme potenziale per diventare la forza trainante dello sviluppo economico ed il settore del turismo grazie ai meravigliosi paesaggi desertici e ai maggiori parchi nazionali.
Particolarmente sviluppato è l'eco-turismo.
Il governo è riuscito, grazie alla creazione delle Export Processing Zones, a attirare capitali dall’estero destinati all’industria manifatturiera orientata all’esportazione. Abbondanti risorse naturali, buone infrastrutture e un migliore accesso ai mercati regionali e doltreoceano costituiscono le basi per lo sviluppo di un’economia maggiormente diversificata.

Il paese

I primi abitanti della Namibia furono probabilmente i San (Boscimani), seguiti dai Nama e dai Damara. A partire dal XIV secolo giunsero nella regione diversi gruppi bantu, fra cui gli Herero e gli Ovambo.

Il nome di Namibia che deriva dal deserto del Namib, vasta area che caratterizza gran parte del paese, fu scelto come etimo neutrale per evitare diatribe tra le varie etnie.

Nome completo: Repubblica della Namibia
Nome ufficiale: (EN) Republic of Namibia, (DE) Republik Namibia, (AF) Republiek van Namibië
Lingue ufficiali: Inglese
Lingue regionali riconosciute: Tedesco, oshiwambo, afrikaans
Capitale: Windhoek
Superficie totale: 825 418 km² (34º)
% delle acque: trascurabile
Popolazione totale: 2 703 782 ab. (2019)
Densità: 3,3 ab./km²
Tasso di crescita:0,817% (2012)
Nome degli abitanti: Namibiani
Valuta: Dollaro namibiano e rand sudafricano
Codici ISO 3166: NA, NAM, 516
Prefisso tel.: +264
Sigla autom.: NAM
Inno nazionale: Namibia, Land of the Brave Namibia, Land der Mutigen
Festa nazionale: 26 agosto

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Informazioni importanti

Il governo della Namibia si è fortemente impegnato nell’attrazione di investimenti esteri finalizzati a promuovere lo sviluppo dell’economia, la creazione di occupazione e la crescita del settore privato.
Il governo  ha come obiettivo l’ampliamento e la diversificazione della base manifatturiera e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, attraverso la creazione di un ambiente economico favorevole agli investimenti privati.
A tale scopo, negli ultimi anni ha effettuato notevoli sforzi per eliminare le barriere all’entrata e semplificare i requisiti regolatori e amministrativi (licenze, permessi, procedure di registrazione).
Nel 1998 ha introdotto per la prima volta il proprio Customs and Excise Act.
In quest’ottica esiste la legge sugli investimenti diretti esteri del 1990 che garantisce agli investitori stranieri lo stesso trattamento rispetto a quelli nazionali, un’equa compensazione in caso di espropriazione, il diritto al rimpatrio dei profitti e libero accesso alla valuta straniera.
Sono previsti numerosi incentivi fiscali per gli investimenti nel settore manifatturiero e in attività destinate alle esportazioni. In alcuni settori, ad esempio quello della pesca, si assiste ad un processo di progressiva nazionalizzazione di investimenti esistenti, dal momento che imprese straniere con licenze di pesca nel paese vengono costrette ad entrare in partnership con imprese locali, scelte dal governo, al fine di ottenere il rinnovo delle licenze.
Come estrinsecato, Il Ministero del Commercio e dell’Industria è responsabile della formulazione e dell’attuazione delle politiche commerciali e industriali.

La Namibia fa parte  dell’Unione Doganale SACU (Southern African Custom Union), pertanto in questa area(che comprende Botswana,  Lesotho, Sud Africa e Swaziland) non esistono barriere doganali, mentre per le importazioni dal resto del mondo si applicano una tariffa e un’accisa comune.
Gli introiti doganali affluiscono in un fondo comune controllato dal Sud Africa che lo ridistribuisce ai vari paesi dell’Unione secondo uno schema di ripartizione concordato.
A partire dai negoziati dell’Uruguay Round nel 1994, i paesi SACU, tra cui ovviamente la Namibia, hanno riformato e semplificato la loro struttura tariffaria, conseguendo una consistente riduzione daziaria.
Tuttavia, nonostante queste riforme, per molti importatori la struttura tariffaria resta complessa.
Le aliquote daziarie ricadono principalmente all’interno di otto livelli che vanno dallo 0 al 30%, anche se per alcuni prodotti, come per la maggior parte degli articoli di abbigliamento, possono essere più elevate.

La Namibia è una Repubblica il cui Capo di stato è HIFIKEPUNYE POHAMBA.

MINISTRI:

Vicepresidente: Nangolo Mbumba

Primo Ministro: Saara Kuugongelwa-Amadhila

Vice Primo Ministro e Ministro delle relazioni internazionali e della cooperazione: Netumbo Nandi-Ndaitwah

Ministra degli affari presidenziali: Christina Hoebes

Ministro delle finanze: Lipumbu Shiimi

Ministra della giustizia: Yvonne Dausab

Ministro della difesa e veterani: Frans Kapofi

Ministro dell’Interno dell’immigrazione, della sicurezza e della protezione: Albert Kawana

Ministro della sanità e dei servizi sociali: Kalumbi Shangula

Ministro dell’istruzione superiore, della formazione e dell’innovazione: Itah Kandji-Murangi

Ministra dell’Istruzione, delle Arti e della Cultura: Anna Nghipondoka

Ministra dell’industrializzazione e del commercio: Lucia Lipumbu

Ministro dello Sviluppo Urbano e Rurale: Erastus Uutoni

Ministro dell’eradicazione della povertà e della protezione sociale: Zephania Kameeta

Ministro delle imprese pubbliche: Leon Jooste

Ministro dei lavori pubblici e dei trasporti: John Mutorwa

Ministro dell’agricoltura, dell’acqua e della riforma agraria: Calle Schlettwein

Ministro del lavoro, delle relazioni industriali e della creazione di posti di lavoro: Utoni Nujoma

Ministra per l’uguaglianza di genere, l’eliminazione della povertà, la sicurezza sociale e l’infanzia: Doreen Sioka

Ministro delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: Peya Mushelenga

Ministro della pesca e delle risorse marine: Derek Klazen

Ministro delle miniere e dell’energia: Tom Alweendo

Ministro dell’ambiente, delle foreste e del turismo: Pohamba Shifeta

Ministra dello sport, della gioventù e del servizio nazionale: Agnès Tjongarero

 

Le imposte dirette e indirette presenti in Namibia sono:
• L’imposta sulle società (applicabile alle società, Close Corporations e aziende esterne),
• L’imposta sul reddito delle persone fisiche con un aliquota massima del 35%,
• Ritenuta alla fonte  di occupazione, tassa che sorge sulla remunerazione guadagnata per i servizi resi in Namibia
• imposta di trasferimento, di bollo, dazi doganali e tariffe comunali.

La Namibia non ha alcuna imposta sulle plusvalenze e sulle imposte di successione.
L’imposta sul reddito e l’IVA sono amministrati dal Ministro delle Finanze tramite l’Ufficio del Commissario per l’Inland Revenue in Windhoek, che è anche responsabile per la gestione del Timbro.

ACCORDI COMMERCIALI

Tra i principali accordi commerciali, troviamo il Southern African Custom Union (SACU) che rappresenta la più antica unione doganale del mondo con l’obiettivo di mantenere il libero scambio di merci tra paesi membri.
Inoltre, è membro della World Intellectual Property Organization (WIPO).

ESENZIONI

Sono esenti dall’Iva: l’istruzione, assistenza medica, sistemazioni alberghiere e mezzi d trasporto pubblico.

Il Directorate of Internal Trade del Ministero del Commercio e dell’Industria supervisiona la proprietà industriale ed è responsabile per la registrazione delle imprese, dei brevetti dei marchi e dei progetti.
La proprietà e i diritti correlati hanno grande rilevanza in Namibia.
Riconosciuta è la proprietà privata e notevole importanza rivestono le proprietà fondiarie e agricole.
In virtù di ciò e dell’esistenza dell’Agricultural Land Reform del 1995 e della Communal Land Refrom del 2002, esiste  un diritto di prelazione da parte dello Stato sull’acquisizione dei terreni di proprietà dei grandi coltivatori bianchi (che rappresentano circa il 5% della popolazione).
I poderi così acquistati vengono successivamente ridistribuiti ai contadini neri per la coltivazione o l’allevamento (per lo più di bovini).
Dall’indipendenza ad oggi il governo della Namibia ha acquistato, suddiviso e ridistribuito circa 135 poderi.

La situazione socio-economica della Namibia risulta complessa da analizzare.

Anche se i dati mostrano un paese in via di sviluppo, con una crescita reale del PIL pari al 2,8% per il 2008 ed un PIL procapite nominale molto alto (4.135$ nel 2008), bisogna tenere in considerazione che la Namibia è uno degli stati dell’Africa con la più alta diseguaglianza di reddito, per cui il 55,8% della popolazione vive ancora oggi con meno di due dollari al giorno.
La crescita economica della Namibia risulta strettamente connessa agli introiti provenienti dall’esportazione dei prodotti dell’industria mineraria, che rappresentano il 50% delle entrate derivanti dagli scambi con l’estero.

Anno

Prodotto Interno Lordo (PIL) (miliardi di dollari)

2010

11.28

2011

12.42

2012

13.02

2013

12.17

2014

12.43

2015

11.45

2016

10.72

2017

12.88

2018

13.67

2019

12.54

2020

10.56

2021

11.38