Uganda

Panoramica

L’Uganda ha una grande diaspora, che risiede principalmente negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Questa diaspora ha contribuito enormemente alla crescita economica del Paese attraverso diversi investimenti.

Confina a nord con il Sudan, a est con il Kenia, a sud con la Tanzania e il Ruanda e a ovest con la Repubblica Democratica del Congo; non ha sbocchi al mare. La parte meridionale del territorio comprende una parte sostanziosa del Lago Vittoria, che, per il resto, appartiene a Kenia e Tanzania.

ItalAfrica Centrale -Uganda

Geografia

Il territorio dell’Uganda è caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi, fiumi (il più importante dei quali è il Nilo bianco), foreste equatoriali e savane. Nella parte meridionale è attraversato dall’Equatore. La superficie complessiva è pari a 241038 km², 36 330 dei quali sono acque interne.

Gran parte del paese è situato su un altopiano a circa 1000 m s.l.m. con un clima piuttosto ricco di precipitazioni; solo la parte settentrionale è semiarida. Il punto meno elevato del paese è in corrispondenza del basso corso del Nilo a circa 610 m s.l.m. mentre la vetta più elevata è il Monte Stanley (5110 m s.l.m.) nella catena del Ruwenzori.

Trasporti

In totale ci sono 35 aeroporti in Uganda. Il trasporto su strada è il mezzo di trasporto più importante in Uganda, la rete stradale è composta da circa 129.469 km di strade.

Investire in Uganda

Opportunità commerciali per le imprese italiane

L’Uganda presenta interessanti opportunità soprattutto per operazioni di investimento diretto, le quali possono offrire notevoli rendimenti nel medio-lungo periodo.
In particolare, il paese è estremamente attraente dal punto di vista degli insediamenti produttivi nella filiera agri-orto-floro-frutticola.

Inoltre, presenta buone opportunità nel comparto agricolo biologico, grazie a tipologie di prodotti e calendari di raccolta ottimali, favoriti da condizioni climatiche e dalla disponibilità idrica.

Oltre al settore agro-industriale, notevoli opportunità sono presenti nel settore turistico, data la dotazione di paradisi naturali unici al mondo, ancora usati in misura molto limitata.
Altre opportunità di investimento per operatori italiani possono essere rinvenute nel campo del settore conciario e della lavorazione dei prodotti in pelle, sia bovina sia ovi-caprina.

Il processo di crescita del paese richiede però investimenti in infrastrutture, in particolare nel campo energetico, nelle reti di trasporto, nelle telecomunicazioni, mentre il necessario sviluppo di un settore manifatturiero locale apre interessanti opportunità di investimento nei comparti di ingegneria leggera (industria tessile, del legno, della meccanica e della ricambistica, del packaging), dei materiali da costruzione e dell’industria metallurgica, favoriti dai costi relativamente competitivi della manodopera.

Ottime opportunità di investimento sono previste anche nel settore minerario, nelle industrie di trasformazione delle carni, della frutta e dei prodotti lattiero caseari.

Infine ci sono opportunità associate alle gare di procurement finanziate dalle istituzioni finanziarie internazionali e dalle agenzie bilaterali di cooperazione dei donatori, negli ultimi anni in forte crescita grazie all’aumento dei flussi di aiuti e quindi del grado di fiducia della comunità internazionale verso il paese.

Contributo settore servizi sul PIL
45%
Contributo settore agricolo sul PIL
40%
Tasso medio di incremento del PIL reale annuale
7.8%

Industria e risorse estrattive

Le principali industri sono quelle leggere, impiegate nei settori alimentari e tessili, spesso collegate all'agricoltura, sulla produzione di fertilizzanti e anche sulla lavorazione di pelli, seta e cotone; altra produzione importante è quella del cemento.
L'industria si è ben sviluppata in seguito al programma di riforme degli anni di pacificazione e stabilità interne: nel 2006 la produzione industriale è cresciuta del 5,2%, ma è da risolvere il problema della carenza di addetti, che impedisce all'industria uno sviluppo più veloce.
L'industria mineraria è impegnata nell'estrazione di ferro, oro, cobalto, rame, stagno, wolframite, cemento e fosfati. Il paese non presenta molte risorse minerarie tuttavia si registra la presenza di tungsteno e stagno, concentrate nei territori a Sud-Ovest.

Agricoltura

Il settore agricolo è dominante nell'economia dell'Uganda, ed occupa circa l'80% della forza lavoro, con il caffè come principale voce di vendita all'ingrosso. I principali prodotti agricoli del Paese possono essere suddivisi in colture da reddito, colture alimentari e orticole. Le colture più importanti sono il caffè, il tè, il cotone, il tabacco e il cacao, mentre le principali colture alimentari sono manioca, patate dolci, miglio, sorgo, mais, fagioli e arachidi. I prodotti ortofrutticoli comprendono fiori freschi, peperoncini, vaniglia, asparagi e piante medicinali. Parallelamente l'allevamento ha una voce molto importante nell'economia e il patrimonio zootecnico nazionale è vasto. Esistono bovini da carne e da latte, maiali, pollame e pecore. L'Uganda produce più di 1 miliardo di litri di latte all'anno. Il Paese è anche famoso per il suo allevamento di cavallette, il valore nutrizionale degli insetti è simile a quello della carne ma sono molto più economici da produrre. La pesca è un settore moderatamente sviluppato, ed è praticata specialmente nei pressi del lago Vittoria. Tuttavia è esportatrice di pesce, in particolare pesce persico del Nilo e la tilapia nell'Unione Europea, Usa e Giappone.

Turismo

Il turismo in Uganda si concentra sul paesaggio e sulla fauna selvatica. È un importante motore di occupazione, investimenti e cambi. Le attrazioni turistiche in Uganda includono la visione di selvaggina e di uccelli, i parchi nazionali, le riserve di caccia, i siti tradizionali e le foreste tropicali naturali. Turismo d'avventura, ecoturismo e turismo culturale sono le maggiori attività sviluppate.

Settori in espansione

L’economia del Paese si sta gradualmente evolvendo da una forma agricola verso una prettamente manifatturiera e di servizi, tra cui rientra il commercio, il turismo e il trasporto.
L’agricoltura, comunque, rimane il settore dominante, che contribuisce a più del 40% del PIL, impiegando l’80% della popolazione attiva.
Negli ultimi anni, il settore manifatturiero, della produzione d’energia elettrica, del trasporto e delle comunicazioni, hanno registrato importanti tassi di crescita.
All’interno del settore manifatturiero ci sono quelle per la trasformazione degli alimenti, della produzione di bibite, di prodotti chimici, di sapone, dei mattoni, del cemento, delle calzature e della lavorazione del cuoio. Secondo l’indice annuale dello sviluppo industriale, l’industria ha subito una crescita media annua del 14.5% dal 1990.

Il paese

La più antica etnia insediata sul territorio dell’attuale Uganda è quella Twa (un popolo di pigmei); circa 2 000 anni fa nell’area si insediarono popolazioni di Bantu che scacciarono i Twa ma furono a loro volta incalzati da etnie nilotiche provenienti da settentrione e costituite da popolazioni nomadi di allevatori. I conflitti fra le due etnie confinanti proseguirono per molto tempo.

A partire dal XV secolo e prevalentemente nell’area meridionale, si formarono dei regni autonomi, il più noto dei quali è quello di Buganda; gli altri regni erano quelli di Ankole, Bunyoro e Toro. Le popolazioni nilotiche insediate a settentrione si organizzarono invece in entità di dimensioni inferiori.

Nome completo: Repubblica dell'Uganda
Nome ufficiale: (SW) Jamhuri ya Uganda,(EN) Republic of Uganda
Lingue ufficiali: Inglese e swahili
Capitale: Kampala
Superficie totale: 241.038 km² (82º)
% delle acque: 18,2%
Popolazione totale: 46.000.001 ab. (2020)
Densità: 191 ab./km²
Tasso di crescita: 3,32% (2013)
Nome degli abitanti: Ugandesi e ugandezi
Valuta: Scellino ugandese
Codici ISO 3166: UG, UGA, 800
Prefisso tel.: +256
Sigla autom.: EAU
Inno nazionale: Oh Uganda, Land of Beauty
Festa nazionale: 9 ottobre

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Informazioni importanti

In Uganda grande attenzione e’ rivolta agli investimenti.

In tal senso  nel 1991 fu emanato un Codice per l’investimento legislativo, promosso dal Governo.

Tale codice ha istituito un’Autorità per l’Investimento in Uganda (UIA), volta a promuovere e facilitare gli investimento nel Paese, concedendo informazioni e agevolazioni. Una delle sue principali funzioni è di attrarre investimenti diretti dai paesi esteri e di promuovere l’investimento domestico.

E’ proprio la suddetta UIA ad essere operativa per questo settore.

L’ investitore deve richiedere a questa autorità, l’autorizzazione per poter investire nel commercio nel paese. 

L’ autorizzazione viene emessa entro 5 giorni lavorativi dalla richiesta, se il modulo di domanda è correttamente compilato, ed ha validità superiore a 5 anni dopo la realizzazione del progetto d’investimento.  

Il codice permette agli operatori stranieri di investire in tutte le attività, ad eccezione di quelle riguardanti la sicurezza nazionale o le richieste di proprietà fondiarie. Tuttavia, queste limitazioni sono ridotte: è, infatti, concesso l’utilizzo delle terre del paese per un periodo non superiore ai 99 anni ed inoltre, gli investitori stranieri possono partecipare a joint-venture che operano con leasing agricolo.

L’Uganda non impone limiti alla proprietà, perciò, un investitore straniero può detenere il 100% delle azioni in un’azienda ubicata sul territorio nazionale. In qualsiasi momento, agli investitori, locali o stranieri, è riconosciuto il diritto di apportare o disinvestire il proprio capitale. 

Gli investitori sono incoraggiati a utilizzare i materiali locali disponibili, ma non è prevista una legge che limiti l’utilizzo dei materiali importati.

Il governo non ha il compito di valutare le materie prime utilizzate dagli investitori, tranne nel caso in cui, il loro utilizzo rappresenta una minaccia per l’ambiente.

In Uganda, gli investitori devono rispettare gli standard ambientali previsti.

La legge che disciplina l’amministrazione dell’ambiente, è uno statuto del 1995, che portò nel gennaio del 1996 all’istituzione dell’ autorità nazionale per la gestione dell’ambiente, National Environment Management Authority (NEMA).

Lo statuto richiede a tutti gli investitori di effettuare una valutazione dell’impatto ambientale prima della realizzazione del progetto. La conformità ai requisiti di questa valutazione è resa obbligatoria dal regime autorizzante.

Gli investitori sono liberi d’investire in qualsiasi parte del paese purchè rispettino le leggi locali ed ambientali e non costruiscono fabbriche all’interno delle zone protette. Per coloro che vogliono investire nelle regioni al nord del paese, è previsto come incentivo un finanaziemnto del 75%.

 

In Uganda, il Ministero delle Finanze prevede l’esenzione fiscale da 6 a 3 anni e ha promosso un nuovo regime d’incentivi finanziari come strumento sostitutivo all’esenzione fiscale.

Il recente sistema incentivante è specificato nell’atto sull’imposta sul reddito, Income Tax Act, introdotto nel 1997 e prende in considerazione le  perdite legate allo svolgimento delle attività aziendali. Comprende anche il ritiro dell’autorizzazione a realizzare il progetto d’investimento.

In caso si verifichi una perdita la sua entità viene riferita all’esercizio seguente e viene dedotta al momento della determinazione del reddito imponibile. La ripartizione avviene anche nei successivi esercizi, fino a che l’azienda non sarà in grado di produrre utili. 

La Banca dell’Uganda, principale istituto bancario dello stato, amministra un certo numero di programmi di credito che sono compresi anche nelle attività della banca europea per l’investimento, European Investment Bank (EIB), dal piano di prestito rivolto alle aziende private, APEX Private Loan Scheme, dalla banca nazionale per il rifinanziamento delle esportazioni, Bank of Uganda Export Refinance Scheme (ERS) e del programma di garanzia del credito per l’esportazione, Export Credit Guarantee Scheme (ECGS).

L’Angola (República de Angola), è una Repubblica di tipo Presidenziale dell’Africa sud-occidentale. 

Il presidente della Repubblica è YOWERI MUSEVENI

Vicepresidente: Kiwanuka Edward Sedkandi

Primo Ministro: Ruhakana Rugunda

1 ° Vice Primo Ministro e Ministro del servizio pubblico: Moses Ali

2 ° Vice Primo Ministro incaricato dei rapporti con il Parlamento: Kirunda Kivejinja

MINISTRI:

Ministro dell’educazione sportiva: Janet Kataaha Museveni

Ministro del servizio pubblico: Wilson Muruli Mukasa

Ministro del commercio, dell’industria e delle cooperative: Amelia Anne Kzambadde

Ministro degli affari interni: Jeje Odongo

Ministro dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca: Vincent Bamulangaki Ssempijja

Ministro delle finanze e delle previsioni economiche: Matia Kasaija

Ministro degli Affari Esteri: Sam Kahamba Kutesa

Ministro della Salute: Janet Ruth Aceng

Ministro dei Lavori Pubblici e dei Trasporti: Monica Ntege Azuba

Ministro del territorio, dell’edilizia abitativa e dell’urbanistica: Betty Amongi

Ministro dell’Acqua e dell’Ambiente: Sam Cheptoris

Ministro della giustizia e degli affari costituzionali: Kahinda Otafiire

Procuratore generale: Byaruhanga William

Ministro della difesa e veterani: Adolf Mwesige

Ministro degli enti locali: Tom Butime

Ministro per il Karamoja: John Byabagambi

Ministro dell’Energia e dei Minerali: Irene Muloni

Ministro dell’informazione, delle TIC e delle comunicazioni: Frank Tumwebaze

Ministro della scienza, della tecnologia e dell’innovazione: Elioda Tumwesigye

Ministro incaricato degli Affari Generali / Ufficio del Primo Ministro: Mary Busingye Karooro Okurut

Ministro della prevenzione dei disastri e dei rifugiati: Hilary Onek

Ministro del turismo, della fauna selvatica e delle antichità: Ephraim Kamuntu

Ministro della Presidenza: Mbayo Esther Mbulakubuza

Ministro della sicurezza: Elly Tumwiine

Ministro senza portafoglio: Abdul Nadduli

Ministro dell’Autorità Urbana di Kampala: Betty Kamya

Frustino capo NRM: Ruth Nankabirwa Sentamu

Ministro del genere, del lavoro e degli affari sociali: Janat Mukwaya

Ministro di Stato per la vigilanza economica: Baltazah Kasirivu-Atwoki

Ministro di Stato per l’etica e l’integrità: Simon Lokodo

In Uganda il sistema fiscale è costituito da due categorie di tasse: dirette e indirette.

Tasse Dirette
Le tasse dirette sono applicate sul reddito d’impresa e sui redditi privati. Esse sono:

Tassa Corporativa
Questa tassa è applicata sui profitti realizzati dalle aziende a responsabilità limitata e da altre istituzioni, quali i fondi e le società cooperative registrate.

Il tasso corrente è del 30%,. La base per l’applicazione della tassa è data dai guadagni ottenuti al netto delle spese totali riferite al momento della produzione di reddito.

Secondo la normativa che disciplina l’imposizione fiscale sui redditi, introdotta nel 1997, sono previste due tipi di detrazioni d’imposta sul reddito d’azienda: la detrazione sull’investimento di partenza (50% o 75% delle immobilizzazioni, secondo l’ubicazione del progetto) e il deprezzamento annuale di cui possono beneficiare tutte le aziende tassabili, come la deduzioni sul deterioramento dei fabbricati o impianti industriali.

Il tasso annuale di deprezzamento è di 40, 35, 30, e 20, in relazione a quattro diversi codici identificativi di diverse categorie di macchinari e impianti.

I fabbricati industriali, invece, sono soggetti ad un tasso iniziale di detrazione pari al 20%, mentre il tasso annuale è di poco inferiore, pari al 5%, di quello riferito ai macchinari.

Tuttavia, i costi d’acquisto di capitali fissi sono soggetti alla più alta percentuale di detrazione permessa: il 20%.

Ritenuta fiscale
Il 4% del prezzo del contratto, viene trattenuto dagli enti riceventi i servizi offerti dai contraenti e fornitori di beni e servizi, come le Istituzioni governative, le autorità locali, le compagnie controllate dal Governo.

Tasse Indirette
Le principali tasse indirette sono rappresentate dai dazi doganali, dall’IVA e dalle tasse sui consumi.

Queste rientrano in due grandi categorie:
a) Tasse sul commercio internazionale;

b) Tasse sulla produzione e consumo nazionale;

La tassazione sul commercio internazionale contribuisce a circa il 57% della totalità delle entrate.

Dazi doganali
In Uganda sono previste tre fasce tariffarie di base: 0%, 7% e 15%. Il tasso nullo è applicato alle materie prime e macchinari, mentre il 7% è riferito ai prodotti intermedi, tra cui, ad esempio, lo zucchero e prodotti chimici. La percentuale del 15% è, invece, calcolata sui prodotti finiti.

Nel caso in cui, i prodotti sopraelencati provengono da paesi del COMESA, allora i rispettivi tassi percentuali diventano rispettivamente: 0, 4 e 6 %.

Iva
L’Iva è pagabile dai singoli individui o dalle aziende ed è applicata ad ogni fase del processo produttivo e distributivo in una percentuale del 17%.

Tassa sui consumi
La tassazione sui consumi è applicata sui beni e servizi di consumo che possono essere considerati di lusso, come, tra i più comuni, le automobili, il tabacco e l’alcol.

In Uganda la Costituzione del 1995 riconosce il diritto di proprietà fondiaria a tutti i cittadini del territorio nazionale.

I cittadini stranieri residenti in Uganda possono essere proprietari di terreni solo attraverso la loro partecipazione a joint-venture, in cui detengono la maggioranza delle azioni.

In Uganda ci sono quattro diversi sistemi per disporre dei terreni:

Proprietà pubblica: messa a disposizione dagli enti locali comunali e dal distretto per le concessioni immobiliari, District Land Commissions. Sia i locali che gli stranieri possono prendere in locazione le terre pubbliche. Analogamente i comuni possono usufruire di questa opportunità, con esclusione di quelli che si trovano da Kampala e Mbale.

Proprietà in locazione: rese disponibili dal comitato della proprietà fondiaria in Uganda, Uganda Land Board e da altri proprietari.

Terreni di proprietà privata: proprietà acquistabili solo da privati.

ACCORDI COMMERCIALI

L’Uganda è Paese firmatario o membro di quanto segue:

• Agenzia Multilaterale per la Garanzia dell’Investimento (MIGA);

• Centro internazionale per la definizione delle dispute sull’investimento (ICSID);

• Convenzione sul riconoscimento e sull’applicazione di premi per arbitrati stranieri;

• Corporazione del Regno Unito per l’assicurazione dell’investimento oltremare;

• Corporazione degli Stati Uniti dell’Investimento Privato oltremare;

• Convenzione sulla disciplina delle controversie riguardanti l’investimento tra Stati Uniti e altri Stati;

• Agenzia per la garanzia del Commercio in Africa, (ATI);

Inoltre, l’Uganda ha firmato con un certo numero di Paesi, i trattati bilaterali sull’investimento (BITs) e i trattati per la doppia tassazione (DTTs)

L’Uganda e’ inoltre membro della  Comunità dell’Africa orientale (EAC) e del COMESA Mercato Comune dell’Africa Orientale e Meridionale.

Inoltre è firmatario della EAMU (unione monetaria Est Africana). I Capi di Stato si augurano che questa unione  avrà luogo per il 2012. Tali zone dovranno essere caratterizzate da una forte stabilità finanziaria e monetaria.

L’Uganda si classifica al numero 102 tra i paesi del mondo con un PIL di $26.349 milioni nel Fondo
monetario internazionale.
Il paese ha registrato una crescita economica consistente. Nell’anno fiscale 2015-16, l’Uganda ha avuto
una crescita del prodotto interno lordo del 4,6% in termini reali e dell’11,6% in termini nominali.
I principali prodotti esportati dall’Uganda sono caffè, petrolio, metalli, pesce, tè, tabacco, cemento,
mais, zucchero, fave e fiori di cacao.

Anno

Prodotto Interno Lordo (PIL) (miliardi di dollari)

2010

24.68

2011

27.5

2012

30.94

2013

32.33

2014

32.12

2015

27.45

2016

29.56

2017

31.38

2018

34.1

2019

37.79

2020

37.61

2021

41.27