Sudan

Panoramica

Il Sudan, è un paese dell’Africa nord-orientale, la sua capitale è Khartoum. Confina con l’Egitto a Nord,
con il Mar Rosso a Nord-est, con l’Eritrea a Est, con l’Etiopia a Sud-est, con il Sud Sudan a Sud, con la
Repubblica Centrafricana a Sud-ovest, con il Ciad a Ovest e con la Libia a Nord-ovest.
Il petrolio è la principale risorsa naturale del Sudan. Il paese ha anche depositi significativi di cromo
minerale, rame, minerale di ferro, mica, argento, oro, tungsteno e zinco.
Il Nilo è la zona geografica dominante del Paese, la superficie totale del Sudan è pari a circa 1.886.068
km², con 18.630 km² di terreno irrigato.

Italafrica centrale - Sudan

Geografia

Il territorio del Sudan è composto principalmente da vaste pianure e altopiani drenati dal Nilo Bianco e dai suoi affluenti. Questo sistema fluviale corre da sud a nord attraverso l’intera lunghezza della parte centro-orientale del paese. L’immensa pianura dalla quale il Sudan è costituito è delimitata ad ovest dallo spartiacque Nilo-Congo e dagli altopiani del Darfur e ad est dall’acrocoro etiopico e dalle colline del Mar Rosso (ʿAtbāy). Questa pianura può essere suddivisa in una zona settentrionale di deserto roccioso appartenente al Sahara; i Qawz occidentali, un’area di dune di sabbia ondulate che si confondono verso nord nel deserto roccioso; e una pianura argillosa centro-meridionale.

Idrografia e suoli

Il sistema idrografico del Nilo è la caratteristica fisica dominante del territorio e tutti i torrenti e i fiumi del Sudan defluiscono nel Nilo o cercano di farlo. Il fiume penetra nel paese come Nilo Bianco (Baḥr al-Abyaḍ) da sud-est, circa 100 km a sud di Kosti, e mantiene una pendenza estremamente bassa fino a quando non viene raggiunto dal Nilo Azzurro (Baḥr al-Azraq) a Khartoum. Al Nilo Azzurro, che nasce sull’acrocoro etiopico, si deve il maggior quantitativo di acque complessivo del Nilo. Dopo la confluenza tra Nilo Bianco e Azzurro a Khartoum, il fiume scorre verso nord con un corso tortuoso e diventa noto semplicemente come Nilo (Nahr al-Nīl). In gran parte del paese, tuttavia, i corsi d’acqua non riescono a raggiungere il Nilo; i fiumi del settore sud-occidentale raggiungono raramente il sistema del Baḥr al-Ghazāl e nel nord dalla maggior parte dei gruppi di colline scendono corsi d’acqua stagionali che si disperdono nelle pianure circostanti.

Trasporti

I trasporti in Sudan includono un vasto sistema ferroviario che serve le aree più importanti e popolate, vi è però una scarsa rete stradale, e una via fluviale interna naturale – il fiume Nilo e i suoi affluenti – e compagnie aeree nazionali che forniscono servizi internazionali e nazionali. Completa i lquadro dei trasporti Port Sudan, un importante porto di acque profonde sul Mar Rosso. Inoltre, c’è da aggiungere un gasdotto che trasporta prodotti petroliferi esteso dal porto a Khartoum.

Investire in Sudan

Opportunità commerciali per le imprese italiane

  • Prodotti dell’agricoltura, pesca e silvicoltura: Il Sudan ha larghe distese di terra arabile di cui soltanto il 20% coltivato applicando tecnologie moderne. Ciò offre interessanti opportunità per la diversificazione dell’economia in settori quali l’agricoltura e l’agro-business e le Autorità, essendone coscienti, stanno focalizzando la loro attenzione in questa direzione.
  • Prodotti alimentari: I prodotti alimentari italiani sono già conosciuti ad apprezzati dai consumatori sudanesi. La classe medio – alta dei consumatori sudanesi sta gradualmente adeguando le proprie preferenze e gusti ai prodotti esteri, primi tra questi, i tipici prodotti alimentari italiani.
  • Prodotti delle miniere e delle cave: Il Sudan è il secondo maggior produttore di oro nel continente africano. Nel 2012 ha esportato 70 tonnellate di oro per un valore di 2 miliardi di dollari americani e nel 2016 il numero di tonnellate è salito a 93, costituendo la principale esportazione, anche se le potenzialità estrattive nel Paese non sono ancora sfruttate al massimo.
  • Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili): La stessa geografia del Paese e le condizioni climatiche da una parte e dall’altra la necessità di ridurre il consumo di petrolio, ormai disponibile sul territorio nazionale solo in quantità limitate, destinandolo all’esportazione per garantire afflusso di moneta forte, lasciano spazio ad interessanti prospettive nel settore delle energie rinnovabili. La tecnologia solare è stata identificata come la fonte più valida, nonostante l’energia idroelettrica domini attualmente il settore dell’alimentazione elettrica del Paese, con una quota del 70%. La radiazione solare è evidentemente abbondante nella regione (in media, c’è una durata del periodo di luce di circa 9 ore al giorno).
  • Flussi turistici: Il Sudan non rappresenta una meta turistica di massa, ma e’ dotato di straordinari siti archeologici i quali, opprtunamente valorizzati da strutture ricettizie adeguate, potrebbero diventare una meta turistica con un enorme interesse storico ed artistico. La regione nord del Paese, l’antica Nubia, e’ caratterizzata dalla presenza delle circa 200 piramidi di Meroe risalenti ai tre regni di Kush. Nelle vicinanze e’ ubicata anche la montagna sacra ‘Jebel Barkal’ di cui una delle fiancate ospita il Tempio di Mut.

Dopo la firma del Comprehensive Peace Agreement fra il Nord e il Sud del Paese – avvenuta a gennaio 2005 – e la sua progressiva implementazione, e’ necessario svolgere un’attività di promozione degli investimenti italiani in Sudan.

Popolazione attiva nell'agricoltura
60%
Ruolo agricoltura nel reddito nazionale
40%
Territorio ricoperto da boschi e foreste
26%

Industria e risorse estrattive

L'industria del Sudan è piuttosto arretrata, manca una vera e propria industria di base e le principali attività riguardano la trasformazione dei prodotti agricoli locali (sgranatoi del cotone, mulini, zuccherifici, distillerie, oleifici). Tra le industrie si possono citare un impianto tessile, un cementificio e una raffineria. In sostanza i settori industriali più sviluppati sono il tessile, la produzione di oli alimentari, cemento, zucchero, sapone, la raffinazione del petrolio e la produzione di armi.
Le risorse estrattive sono rappresentate dal petrolio e il gas naturale.

Agricoltura, allevamento e pesca

L'agricoltura tradizionale, diffusa soprattutto nelle aree centrali, in quelle occidentali e in quelle meridionali del paese, è rivolta soprattutto a sorgo (5 milioni di t), miglio (quasi 800 000 t), frumento (640 000 t), mais, patate, manioca e riso, mentre tra le colture da frutto sono importanti quelle del banano e della palma dattilifera, particolarmente diffuse nelle oasi del Nord.

L'allevamento costituisce un'importante voce delle esportazioni e malgrado la siccità abbia limitato le capacità espansive del settore, la consistenza numerica del bestiame è in aumento: nel 2003 si contavano 38,3 milioni di capi di bovini, 47 milioni di ovini, 40 milioni di caprini, oltre 3 milioni di cammelli, oltre 700 000 fra asini e cavalli, 38 milioni di animali da cortile.

Per quanto riguarda le colture industriali o comunque destinate alle esportazioni, il cotone (la cui produzione in media si aggira annualmente su 100 000 t di fibra e oltre 300 000 t di semi, prodotto tropicale classico già esportato verso il Regno Unito e altri Paesi europei) è stato affiancato da arachide (di cui il Sudan è il secondo produttore in Africa), sesamo e canna da zucchero (in parte destinati anche al consumo interno), colture perenni che ben si adattano all'ambiente del Sudan centro-orientale.

Minore importanza riveste l'attività ittica, ma rappresenta comunque un sostegno alimentare per le popolazioni agricole locali. Praticata nelle acque interne, specie nelle zone acquitrinose del Sud, lungo il Nilo e sulle coste del Mar Rosso, fornisce annualmente quasi 60 000 t di pescato.

Settori in espansione

Considerando lo stato di sviluppo del Sudan, si ritiene opportuno realizzare forme di cooperazione commerciale e industriale in settori a basso contenuto tecnologico come, ad esempio, quello dell’estrazione e della lavorazione del marmo e del granito, quello conciario e quello dell’industria alimentare.
Per quanto riguarda il settore del marmo e del granito si fa presente che a fronte di una notevole ricchezza di materie prime (il Sudan è ricco di cave che vengono date in concessione permanente ad imprese locali) non corrisponde un’adeguata conoscenza tecnologica, pertanto le imprese sudanesi non riescono a sfruttare pienamente il marmo e il granito di ottima qualità che abbonda in questo Paese. Oltre alla carenza nel settore estrattivo, si registra anche una mancanza assoluta di esperienza e capacità tecnica per la lavorazione delle materie prime che spesso vengono esportate grezze nei Paesi del Golfo Persico per poi essere importate dopo la lavorazione.
Sarebbe auspicabile, pertanto, la realizzazione di forme di collaborazione in questo settore con le imprese italiane che, al contrario, possono vantare una notevole esperienza. In quest’ottica, si potrebbero ipotizzare anche delle vere e proprie attività di formazione con l’invio di esperti italiani in Sudan e invio di apprendisti sudanesi in Italia.

Il paese

Entro l’ottavo millennio a.C., un popolo di una cultura neolitica si era stabilito sulla valle del Nilo, avevano uno stile di vita sedentario e vivevano in villaggi fortificati di mattoni di fango, dove hanno integrato la caccia e la pesca con la raccolta del grano e l’allevamento del bestiame. Durante il quinto millennio a.c., le migrazioni dal Sahara in prosciugamento portarono le popolazioni neolitiche nella valle del Nilo insieme all’agricoltura. La popolazione risultante da questa mescolanza culturale e genetica sviluppò la gerarchia sociale nei secoli successivi, diventando il Regno di Kush (con la capitale Kerma) al 17000 a.C. La ricerca antropologica e archeologica indica che durante il periodo pre-dinastico la Bassa Nubia e l’Alto Egitto di Magadan erano etnicamente e culturalmente quasi identici, e quindi si sono evoluti simultaneamente sistemi di regalità faraonica nel 3300 a.C. Insieme ad altri paesi sul Mar Rosso, il Sudan è considerato il luogo più probabile della terra nota agli antichi egizi come Punt (o “Ta Netjeru”, che significa “Terra di Dio”), la cui prima menzione risale al X secolo.

Nome completo: Repubblica del Sudan
Nome ufficiale: (AR) Jumhūriyyat al-Sūdān, (EN) Republic of the Sudan
Lingue ufficiali: Arabo e inglese
Capitale: Khartum
Superficie totale: 1 844 797 km² (16º)
% delle acque: 5,18%
Popolazione totale: 41 682 000 ab. (2019)
Densità: 16,3 ab./km²
Tasso di crescita: 1,88% (2012)
Nome degli abitanti: Sudanesi
Valuta: Sterlina sudanese
Codici ISO 3166: SD, SDN, 729
Prefisso tel.: +249
Sigla autom.: SUD
Inno nazionale: Nahnu jund Allah, jund al-watan
Festa nazionale: 1 gennaio

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Informazioni importanti

Il governo sudanese, nel 1999, ha promulgato la Legge sugli Investimenti (emendata nel 2003) con l’intento di favorire l’afflusso di Investimenti Diretti Esteri (IDE) nel Paese, nella convinzione che possano aiutare la crescita e lo sviluppo economico del Sudan.

In base a detta legge, gli investimenti esteri realizzati in settori definiti “strategici” godono di particolari privilegi ed esenzioni.

Nella fattispecie, sono considerati strategici gli investimenti realizzati nei seguenti settori: infrastrutture (strade, porti, dighe); energia; trasporti; comunicazioni; educazione; sanità; turismo; tecnologie dell’informazione ed acqua. Altrettanto importanti sono considerati gli investimenti nel settore delle estrazioni sotterranee e delle ricchezze del fondo marino, così come quello dell’agricoltura e delle attività ad essa correlate (allevamento e macellazione, nonché industria agroalimentare).

Infine, sono considerati strategici tutti i progetti di investimento realizzati in più Stati del Sudan. A tale proposito è utile sottolineare che nel più generale contesto dell’opera di ricostruzione del Paese – tappa imprescindibile per pervenire ad una Pace stabile e duratura – è stato istituito il JAM (Joint Assessment Mission), composto da economisti del Nord e del Sud Sudan e da esperti della Banca Mondiale, i quali hanno elaborato un documento “guida” sulle principali esigenze di ricostruzione a tutti i livelli (infrastrutture in particolare).

Tale documento rappresenta anche la road map operativa per gli investitori stranieri.

Le esenzioni di cui godono i progetti di investimento realizzati nei settori strategici riguardano il pagamento delle tasse sul profitto per un periodo di dieci anni dalla data di inizio dell’attività commerciale o dell’attività produttiva (periodo che si riduce a cinque anni per i progetti di investimento realizzati in settori non strategici); l’esenzione doganale per i prodotti importati al fine di realizzare l’investimento.

Per quanto concerne i privilegi, per la realizzazione di un progetto di investimento in un settore strategico la legge dispone la concessione del terreno a titolo gratuito, ovvero ad un prezzo vantaggioso qualora l’investimento venga realizzato in un settore non strategico. Inoltre, la legge dispone che le Autorità competenti possono concedere ulteriori privilegi ai progetti che soddisfino le seguenti condizioni: investimenti diretti verso le aree meno sviluppate; assistenza allo sviluppo delle capacità di esportazione del Paese; investimenti che contribuiscano al raggiungimento di uno sviluppo rurale integrato; investimenti che creino posti di lavoro; progetti che incoraggino la filantropia; progetti che incoraggino lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologia; progetti che permettano il reinvestimento degli utili.

Gli investitori godono altresì delle seguenti garanzie:
• I progetti di investimento non subiranno nazionalizzazione o confisca e non verranno acquisiti in tutto o in parte dallo Stato per pubblico interesse, fatta eccezione di ciò che è stabilito dalla legge e comunque dietro giusto compenso.

• La proprietà degli investimenti non verrà né sequestrata, né confiscata e la remissione del denaro investito, in caso di non esecuzione del progetto o di liquidazione o di dismissione sia totale, sia parziale, verrà effettuata nella stessa valuta che è stata importata.

• Nel caso in cui vengano seguite tutte le procedure stabilite dalla legge e il progetto non venga poi eseguito, tutti gli equipaggiamenti e i macchinari inerenti il progetto e importati per l’investimento potranno essere ri-esportati.

• Le remissione dei profitti e dei costi di finanziamento dei capitali esteri o dei prestiti verranno effettuati nella moneta in cui il capitale o il prestito è stato importato, dopo il pagamento delle obbligazioni legali dovute sul progetto.

• L’importazione delle materie prime necessarie per la realizzazione del progetto e l’esportazione dei prodotti avverrà dopo la registrazione automatica del progetto sul Registro delle Importazioni e delle Esportazioni.

Nessuna legge amministrativa può impedire l’applicazione dei privilegi e delle garanzie garantite dalla legge sugli Investimenti.

Qualsiasi prodotto importato in Sudan, sia proveniente dall’Italia, sia da qualsiasi altro Paese straniero, è soggetto a tutta una serie di dazi e contingentamenti di carattere tariffario che vanno dal 20 al 100% del prezzo del bene.

Ad esempio, gli autoveicoli sono soggetti a dazi pari al 30% qualora vengano importati come veicoli ad uso industriale, mentre per le automobili ad uso civile, il dazio può arrivare fino al 100%.

Per evitare il pagamento di queste tariffe poste all’entrata dei prodotti nel Paese, l’alternativa è quella di costituire una società in Sudan, in tal modo, infatti, si può trarre vantaggio dalle norme previste dalla legge sugli Investimenti promulgata nel 1999 ed emendata nel 2003 che prevede una serie di privilegi ed esenzioni per favorire gli investimenti diretti esteri.

Nella fattispecie detta legge prevede l’esenzione dal pagamento delle tariffe doganali sui beni importati per la realizzazione dell’investimento.

Per i settori che maggiormente interessano l’ interscambio commerciale con l’Italia (macchinari agricoli, edili ed elettrici; ferro-acciaio e lavorazione del metallo; veicoli; settore chimico, farmaceutico e tecnologico), non risultano vigere barriere doganali non tariffarie.

È tuttavia emersa l’esistenza di procedure doganali all’importazione non chiare e non sempre univoche, che costringono il più delle volte i nostri esportatori a farsi carico di dazi di gran lunga superiori al previsto 12% di IVA, richiesto dal Sudan all’importazione. Tale margine aggiuntivo può anche raggiungere il 13-14%.

Il presidente è il generale ABDELFATTAH AL-BURHAN

CONSIGLIO DI SOVRANITÀ

Il generale Mohamed Hamdan Daglio

Il generale Shams Eddine Kabbashi

Generale Yassir Al-Atta

Generale Ibrahim Jabir

Hassan Mohamed Eddine Idris

Siddiq Taouer

Mohamed al-Faki Suleiman

Mohamed Hassan Osman Al-Ta’aishi

Ayesha Musa Ha Detto

Raja Nicolas Abdel-Massih

El Hadi Idris

El Taher Abou Bakr Haggar

Malik Agar

 

Governo civile:

Primo ministro: Abdallah Hamdok

Ministro incaricato del Consiglio dei ministri: Khaled Omar Youssef

Ministro della difesa: generale Yacine Ibrahim Yacine

Ministro dell’Interno: Ezzeddine Ali El Sheikh

Ministro degli affari esteri: Mariam El Sadiq El Mahdi

Ministro della giustizia: Nasreddine Abdel Bari

Ministro del governo federale: Boutaynah Ibrahim Dinar

Ministro delle finanze e della pianificazione economica: Jibril Ibrahim

Ministro dell’agricoltura e delle risorse naturali: El Taher Ismail Mohamed Harbi

Ministro del commercio: Ali Jiddou Adam

Ministro dell’industria: Ibrahim El Sheikh

Ministro dell’Energia e del Petrolio: Jadein Ali Hassan

Ministro delle miniere: Mohamed Bachir Abou Nemou

Ministro dell’irrigazione e delle risorse idriche: Yasser Abbas

Ministro delle risorse animali e della pesca: Hafiz Ibrahim Abdelnabi

Ministro dei trasporti: Mirghani Mousa Hamad

Ministro dello sviluppo urbano, strade e ponti: Abdallah Yahia Ahmed

Ministro delle telecomunicazioni e della trasformazione digitale: Hachim Hassab El Rassoul

Ministro degli investimenti e della cooperazione internazionale: El Hadi Mohamed Ibrahim

Ministro dell’istruzione superiore e della ricerca scientifica: Intisar el Zain Saghiroun

Ministro della salute: Omer Ahmed El Najib

Ministro del lavoro e delle riforme amministrative: Taysir El Nawrani

Ministro dello sviluppo sociale: Ahmed Adam Bakhit

Ministro degli affari religiosi: Cheikh Nasreddine Moufarreh

Ministro della cultura e dell’informazione: Hamza Baloul El Amir

Ministro della gioventù e dello sport: Youssef Adam Aldday

 

Il sistema fiscale del paese è costituito da imposte dirette e indirette.

Per cui esistono ‘imposte sui redditi delle imprese,  imposta sul reddito derivante da stipendi, imposte sui consumi, sulla produzione, imposte di bollo e tasse varie compresa una tassa di sviluppo.

L’Iva è del 10%.

La proprietà privata, compresi i diritti di proprietà industriale, trova piena protezione legale.

Sono riconosciuti e tutelati i diritti di proprietà sugli edifici e mobili.

Non viene invece riconosciuta la proprietà del suolo per la quale il governo offre concessioni.

 

Anno

Prodotto Interno Lordo (PIL) (miliardi di dollari)

2010

65.72

2011

66.45

2012

48.95

2013

52.89

2014

60.73

2015

64.54

2016

64.88

2017

47.84

2018

35.89

2019

33.56

2020

34.37

2021

35.83