Evento “Modello di sviluppo territoriale italiano” 22 aprile 2021

Evento “Modello di sviluppo territoriale italiano” 22 aprile 2021

Si è tenuta il 22 aprile 2021 una conferenza organizzata dalle Camere di Commercio ItalAfrica Centrale e dalla Camera di Commercio Italia-Angola

Si è tenuta in modalità mista (online in Italia,causa restrizioni covid19;presenziale in Angola) il 22 aprile 2021 un’importante conferenza organizzata dalle Camere di Commercio ItalAfrica Centrale e dalla Camera di Commercio Italia-Angola (CCIAI), sul “Modello di sviluppo territoriale italiano”. I diversi interventi hanno posto l’attenzione sui rapporti di lunga data tra i due Paesi e sull’analisi dei molteplici benefici che si otterrebbero dall’importazione del Modello di sviluppo territoriale italiano in Angola.

Nel dettaglio il primo intervento è stato del Presidente della Camera di Commercio Italia- Angola,partner di ItalAfrica Centrale, il dott. Mario Cabrini. L’intervento si è focalizzato su una contestualizzazione dei successi italiani e sulla storia della nascita dei distretti industriali italiani.

Dopo la seconda guerra mondiale l’Italia era completamente distrutta economicamente e socialmente. La creazione di questi distretti industriali, sono serviti al paese per risollevarsi dalla crisi e a far sì che l’Italia entrasse a far parte dei paesi più industrializzati al mondo. Il Presidente Cabrini, ha enfatizzato anche l’obiettivo di questa conferenza, ovvero contribuire al processo di transizione e diversificazione economica che il governo angolano sta affrontando.

I modelli dei distretti industriali italiani sono considerati un caso di grande successo a livello mondiale. Ad accelerare il raggiungimento di questo grande traguardo sono stati fattori come la delocalizzazione geografica, che hanno permesso di ottenere risultati sempre più importanti e rendendo le economie sempre più performanti. Per ripetere la storia è necessario ripartire dai successi della seconda rivoluzione e ripercorrere i diversi passaggi che hanno portato le imprese italiane. Quali sono i benefici che si otterrebbero da questo modello e dell’approvazione di zone franche?

  • Riduzione delle asimmetrie regionali
  • Sviluppo della filiera produttiva
 

Successivamente c’è stato l’intervento del Segretario di Stato dell’economia Mario Caetano João si concentra sulle relazioni bilaterali politiche ed economiche tra Angola e Italia. Le relazioni politiche ed economiche sono state da sempre ritenute estremamente positive. L’Italia è stato il primo paese dell’Europa occidentale a riconoscere l’Angola come paese indipendente nel 1976.

E’ stato spiegato, inoltre, perché l’Angola necessita di importare oggi questo modello: il Paese sta attraversando un processo di diversificazione economica per via dell’aumento della produzione nazionale, che interessa tutti i settori dell’economia. Il piano di sviluppo nazionale traduce questi cambiamenti in un programma strutturato che prevede un aumento della produzione, dell’agricoltura sostenibile e un aumento dell’industria delle trasformazioni. Riguarderà anche il miglioramento del ramo minerario, il campo turistico, e l’implementazione della diversificazione delle importazioni.

L’importanza di questo piano di sviluppo si traduce nel nuovo programma PRODESI (Production Support, Export Diversification and Import Replacement Programme). Il PRODESI dà accesso al credito e funge da catalizzatore per un aumento della produzione nazionale, al fine di giungere ad un livello di autosufficienza alimentare, permettere un abbassamento dei costi dei prodotti alimentari di base e creare un’interfaccia tra il mercato interno ed esterno. Il PRODESI ha finanziato progetti di circa 600 imprenditori, creando un mercato più competitivo e volto allo sviluppo delle tecniche.

L’importanza dell’Italia in questa fase di trasformazione dell’economia e dell’industria, da uno stato embrionale a una fase specializzata e diversificata, risulta fondamentale. Il ruolo della Camera di Commercio e Industria Angola-Italia, risulta essere molto importante per lo sviluppo delle aree del Nord e del Centro del Paese, garantendo non solo un rapido flusso di informazioni tra imprese, ma investimenti che ammontano al 25% per le esportazioni verso l’Italia.

Lo scopo è quello di attirare investimenti e nuove imprese soprattutto per i settori maggiormente in difficoltà, come industria alimentare, energia rinnovabile, economia circolare e immobiliare.

Gli interventi poi dell’Ambasciatrice dell’Angola in Italia Fatima Jardim e dell’Ambasciatore italiano in Angola Cristiano Gallo hanno riguardato lo stato attuale delle Relazioni Bilaterali tra l’Angola e l’Italia

L’economia angolana ha enormi possibilità e si intravedono grandi opportunità di crescita nel medio- lungo periodo.

Il piano di Sviluppo 2021-25, mira a favorire i processi di diversificazione produttiva e la realizzazione di importanti infrastrutture.

Questo progetto permetterà all’Italia di contribuire, in questa fase estremamente importante disviluppo, come partner privilegiato. Il modello di cui si parla ha avuto un’effettiva importanza e se si ripercorrono le tappe, insieme agli incentivi fiscali e finanziari a favore delle PMI, si potrebbe facilitare la costituzione di distretti finalizzati alla diversificazione delle produzioni sulla base delle potenzialità di ciascuna provincia.

Oggi le relazioni si basano principalmente sul settore Oil&Gas, nel quale vi sono grandi opportunità, ma bisognerebbe puntare anche sul settore alimentare e zootecnico, che darebbe un grande aiuto al paese.

Il nuovo piano di Sviluppo lanciato dal governo angolano si è concentrato anche sulle infrastrutture si trasporto, confermando la volontà di adeguare le infrastrutture aeroportuali, ferroviarie e portuali, dando un grande incentivo e attirando l’interesse di grandi industrie italiane, quali Ferrovie dello Stato, ENAB, ENAC, Fincantieri. Queste hanno preso parte a processi di sviluppo in Angola, grazie alle quali vi sarà la possibilità di internazionalizzazione anche per le PMI italiane.

È stata posta l’attenzione anche sui programmi e incentivi proposti dal Governo angolano, tra cui uno strumento finanziario che dà accesso ad un credito di 300 milioni di dollari, definito dal Memorandum di intesa nel 2019 tra la Cassa depositi e prestiti e il Ministero delle finanze angolano.

E’ poi intervenuto il Presidente di AIPEX (Agenzia Angolana per investimenti privati e per la promozione degli investimenti) Henrique da Silva, ha presentato l’ambito degli investimenti e come l’Agenzia opera nel paese al fine di implementare gli investimenti e le esportazioni.

La missione di Aipex è di implementare le politiche del governo che attirano investitori privati e promuovere le importazioni.

L’obiettivo principale è quello di:

  • promuovere investimento privato e esportazione
  • internazionalizzazione delle imprese angolane
  • annotare/registrare e accompagnare l’implemento delle proposte nell’investimento privato
  • coordinare l’appoggio istituzionale agli Investitori
 

L’intervento si è poi concentrato anche sulle leggi di investimento privato e sui benefici fiscali. Questi variano in funzione del Regime di Investimento, della Zona di sviluppo o del settore di attività. Alcuni settori sono stati definiti prioritari al fine di permettere l’attuazione vera e propria del piano PRODESI del governo angolano e questi sono:

  • agricoltura, alimentazione e agroindustria
  • sistema sanitario
  • riforestazione e silvicoltura
  • produzione e distribuzione di energia
  • educazione, formazione    tecnico-professionale,    scuola   superiore,   ricerca   scientifica   e innovazione
  • opere pubbliche, trasporto, infrastrutture
  • tessile, vestiario e calzature
  • hotel, turismo
 

L’Angola è un paese con grande potenziale, che necessita di implementare questi settori.

Nell’intervento è stata ripresa la legislazione delle Zone franche e delle zone economiche speciali, sancita nella legge 35/2 del 2 ottobre:

  • gli investimenti nelle zone franche obbediscono ai principi generali della politica di investimento in vigore
  • possono essere create in qualsiasi parte del paese per iniziativa privata o dello stato
  • sono previsti benefici fiscali per le operazioni realizzate, e sono stabiliti da leggi tenendo conto della zona franca
  • zone franche sono esenti da spese di importazione, esportazione e re-esportazione di merci, beni capitali, accessori o altri beni materiali, ad eccezione delle tasse dovute per la prestazione del
 

Il presidente dell’AIPEX ha posto l’accento sulla ZES Luanda/Bengo, nata nel 2009.

C’è poi stato l’intervento dell’Avvocato Massimiliano Brugnoletti, che introduce Politiche Pubbliche e contesto giuridico nello sviluppo delle Piccole Medie Imprese e dei Distretti Industriali. Italia, ha un tessuto formato da PMI, che nasce grazie alla nostra tradizione di artigianato. Le imprese italiane hanno creato dei distretti industriali in maniera naturale, comprendendo il vantaggio di avere i competitor vicini, al fine di specializzare la manodopera e rendendo il territorio focalizzato sulla produzione di un solo tipo di prodotto in linea con la vocazione del luogo. Questi distretti però sono stati agevolati e sostenuti dalla legislazione italiana, che li ha aiutati con delle agevolazioni fiscali.

L’intervento del Vice-Presidente del BPM Mauro Paoloni, si è soffermato sul ruolo delle banche nello sviluppo delle Micro e Piccole Imprese a livello regionale. Spiegando come a causa della crisi del’2007-2008 questo sia cambiato. Oggi l’imprenditore non può godere del finanziamento totale del progetto di impresa, ma deve essere disposto a mettere un capitale proprio.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALAFRICA CENTRALE, ING. ALFREDO CARMINE CESTARI

Il Presidente Cestari ha introdotto la storia e lo scopo della Camera di Commercio, nonché l’importanza di investire in Angola, grazie agli strumenti finanziari nazionali ed europei. Nell’intervento viene ricordato uno degli ambiti più importanti per gli investimenti futuri, ovvero quello relativo alle fonti rinnovabili e ai crediti di carbonio, iniziative portate avanti dalla Camera di Commercio ItalAfrica Centrale. Il biosistema e l’ecosistema angolano si prestano alla realizzazione di progetti che generano crediti di carbonio e riducono le emissioni di CO2.

L’importanza dei mercati angolani sta proprio nella grande quantità di opportunità che presentano, ma da solo questo non basta, gioca un ruolo fondamentale l’informazione e il supporto agli imprenditori che percorrono questa strada.

Angola e Italia si presentano come partner complementari, la cooperazione va rafforzata e consolidata, poiché l’Italia ha bisogno di nuovi mercati e l’Angola ha bisogno di investimenti: questo ha dichiarato con fermezza agli imprenditori italiani collegati via web l’Ingegnere Cestari.

A seguire c’è stato l’intervento del Presidente Cesena Fiere Renzo Pieraccini ha introdotto poi Macfrut, fiera internazionale della filiera ortofrutticola, che da 37 anni è un punto di incontro per le aziende di tutto il mondo. La fiera è estremamente legata all’Angola, con il supporto dell’ICE e AIPEX. L’Angola, ha un grande potenziale nel settore ortofrutticolo che può essere maggiormente sfruttato e potenziato. L’accento dell’intervento è sui settori che ruotano intorno a quello agricolo, il settore della produzione necessita di sviluppo ma anche quello tecnologico necessita di un miglioramento, per potenziare la filiera anche dell’export.

Luigi Scordamaglia, amministratore delegato del Gruppo Cremonini e di INALCA (associata ad ItalAfrica Centrale) ha effettuato un intervento che ha puntato a evidenziare l’importanza di riprendere gli investimenti e le sinergie interrotte momentaneamente dalla pandemia, ma non per questo i rapporti win-win tra questi due attori devono essere tralasciati.

L’Angola possiede 58 milioni di ettari coltivabili e tantissima acqua, questo la rende estremamente importante per la sfida produttivo-alimentare degli anni avvenire. L’Italia si pone come partner ideale per rendere questo territorio produttivo, ma nel rispetto della sostenibilità, grazie alle tecnologie non predatorie, che possiede. La volontà è quello di rilanciare la cooperazione tra i due paesi.

Al fine di migliorare non solo la produttività ma anche la distribuzione si era già pensato ad un Hub vicino Luanda dove trasformare il prodotto e dare la possibilità di distribuirlo. Creare una filiera è l’obiettivo di INALCA per avere impianti di lungo termine, di posti di lavoro fissi e contratti trasparenti.

Il dottor Andrea Paparo, presidente di CONFAPI, che rappresenta dal 1974 le PMI italiane, ha spiegato l’importanza delle Associazioni delle Imprese nello sviluppo regionale.

Il dottor Claudio Filipuzzi ha introdotto l’Agrifood Friuli Venezia Giulia, il distretto che si occupa di bio-economia e del settore agro-alimentare. L’intervento pone l’accentro sulle varie fasi della filiera produttiva: ogni parte delle produzioni agricole è importante, al fine di migliorare e creare un insieme di produzione e logistica serve implementare la bioeconomia, ovvero tutti i processi che interessano la parte no food.

In chiusura dell’evento il professore Rocco Giordano, già consulente di ItalAfrica Centrale, ha spiegato l’esperienza geo-economica e geo-politica delle Camere di Commercio ItalAfrica Centrale e CCIAI Angola-Italia, portata avanti dal progetto Sud Polo Magnetico della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale, che si pone come link tra i due attori.

L’accento del Professore è stato posto sulla logistica e infrastrutture, l’importanza sta nel creare accessibilità e connettività di cui ha bisogno l’Angola. Durante l’intervento il Professore pone l’accento sul fatto che l’Italia oggi ha fatto un passo in avanti non si parla più di distretto industriale ma di distretto economico, ovvero un distretto che possiede una parte pubblica, che riguarda la governance, ovvero l’ambito che stabilisce le condizioni del sistema.

Il distretto economico è una chiave di lettura nuova del distretto industriale perché non ci sono politiche settoriali ma di sistema. L’efficienza di questo nuovo settore sta nell’accessibilità alla connettività.