Potenziale inespresso: 45.000 imprese italiane pronte per l’export
Scopri come l'industria manifatturiera italiana potrebbe rivoluzionare l'economia nazionale incrementando l'export verso i mercati esteri.
Export: cogliere le opportunità
Secondo dati di Unioncamere, circa 45.000 imprese italiane del settore manifatturiero, di cui un terzo al Sud, hanno le capacità di esportare i propri prodotti all’estero, ma non lo fanno o lo fanno in modo sporadico. Se tali aziende decidessero di cogliere l’opportunità del mercato estero, l’export manifatturiero italiano potrebbe vedere un incremento del 7%, equivalente a un aumento di circa 45 miliardi di euro.
L’export italiano a confronto con l’Europa
Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica, commenta: “Quest’anno, per la prima volta, l’export manifatturiero made in Italy supererà il 50%.
Nonostante il 2023 abbia avuto un inizio problematico per le esportazioni, il mercato estero si prevede comunque migliore rispetto a quello interno, favorendo una bilancia a fine anno inclinata verso l’export.”
L’industria manifatturiera italiana ha una forte vocazione all’export, soprattutto nelle imprese di dimensioni medio-grandi, con oltre il 90% di esse che esporta. Anche tra le piccole imprese (10-49 addetti), il tasso di esportatori è rilevante (oltre il 50%), superiore a quello di Germania e Francia.
Invece, solo il 13% delle microimprese italiane esporta, un dato leggermente inferiore a quello tedesco, ma in linea con la Spagna e notevolmente superiore alla Francia (4,3%).
Le tendenze del post-pandemia
In seguito alla pandemia, il 2022 ha visto una riduzione delle quote di export nei settori delle macchine e degli autoveicoli, mentre i prodotti alimentari hanno registrato una crescita. Anche le esportazioni di elettronica, mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli, bevande e mobili hanno visto un incremento.
La spinta verso la cooperazione internazionale
Per Cestari, la cooperazione internazionale e l’export sono strumenti efficaci per stimolare la spesa del Pnrr, la priorità per l’Italia. “È necessario prestare un’attenzione speciale alle iniziative provenienti dalle aziende del Sud, così come a quelle legate all’imprenditoria femminile e giovanile”, aggiunge.
La Camera ItalAfrica sta fornendo informazioni e assistenza tecnica alle imprese per aiutarle a cogliere queste opportunità nei mercati africani.
Il progetto “Sud Polo Magnetico” è un tentativo di sostenere il Governo nell’uso delle risorse del Pnrr, che rischiano altrimenti di non essere utilizzate. “È indispensabile un’azione di coordinamento con le Camere di Commercio, come la nostra, che operano all’estero”, conclude Cestari.
Fonte dell’articolo www.sassilive.it.